Che cos’è per noi l’artigianalità?
Per noi di Building la parola “artigianalità” esprime un valore a cui siamo profondamente legati, frutto dell’unione di esperienza, qualità del lavoro, competenza e manualità. Tutto questo si traduce in quell’insieme di requisiti che hanno fatto grande il Made in Italy e il “saper fare” italiano nel mondo: ricercatezza, stile, attenzione alle materie prime, cura dei dettagli e creatività.
Un altro dei punti di forza dell’artigianalità consiste nell’affondare le proprie radici nella storia e nella cultura del nostro Paese. In questo senso, per noi “artigiani” di Building ogni lavoro esprime la ricerca di un equilibrio tra il rispetto per le testimonianze del passato e la voglia di espressione contemporanea.
Il legame profondo con la tradizione e la continua voglia di sperimentare e innovare delineano un fil rouge che lega tra loro tutti i nostri progetti, orientati dal desiderio di restituire alla comunità un’architettura che si ispira anche all’esaltazione dell’arte, una delle massime espressioni dell’artigianalità. Non a caso le parole arte, artista e artigiano condividono la stessa radice, ars, che indicava l’abilità acquisita con lo studio o la pratica.
Parliamo ovviamente delle numerose installazioni artistiche presenti nei nostri progetti. O su di essi, come l’opera Hang On A Minute Lads… I’ve Got A Great Idea dell’artista britannico Richard Wilson: un bus basculante, in scala 1: 1, ispirato alla scena finale del film “The Italian Job”, sospeso a venti metri di altezza sulla terrazza di Domus Lascaris. O come Equinox, la scultura luminosa realizzata da Richi Ferrero posizionata sul tetto di Lagrange 12 – palazzo che al suo interno contiene tante altre opere, come l’installazione artistica ispirata al gioco del Tangram di Roberta Bertazzini. E ancora le creazioni di Domenico Borrelli, Daniele Accossato, Fabio Viale e il già citato Ferrero disseminate presso The Number 6, premiata da ArchDaily come la miglior ristrutturazione del 2015.
