Fondazione Molinette e pastificio De Filippis Exclusive talks

Exclusive Talks conFondazione Ricerca Molinette e Pastificio Defilippis

Siamo all’interno del Centro di Biotecnologie Molecolari dell’Università degli Studi di Torino, che ospita anche alcuni dei gruppi di ricerca sostenuti dalla Fondazione Molinette.

Oggi, la nostra discussione verrà da due angolazioni insolitamente diverse rispetto al nostro territorio; e lo faremo con Luigi Laugeri e con il professor Emilio Hirsh. Inizierò chiedendoti, Emilio, qual è lo scopo della Fondazione Molinette che ha così forti legami di comunicazione con Torino e il Piemonte – sia con l’Ospedale delle Molinette, con la popolazione nel suo insieme e anche con il tessuto dell’impresa pubblica.

EH

Certamente, la Fondazione Ricerca Molinette vive di donazioni pubbliche da parte di coloro che ci sono geograficamente vicini, in modo da supportare la nostra ricerca biomedica sia all’interno dell’Ospedale Molinette, sia nei laboratori di ricerca vicini come quello in cui ci troviamo ora, il laboratorio del Centro di Biotecnologie Molecolari dell’Università. Il nostro rapporto con la nostra regione è molto intenso, perché i nostri donatori ci sono vicini e facciamo tutto il possibile per rispondere anche alle esigenze regionali. Prendiamo ad esempio una situazione come la pandemia che stiamo vivendo ora e quanto sia importante trovare le risposte giuste per affrontare quello che è un momento difficile per tutti noi. Facciamo del nostro meglio.

Parlando da un ambito e da una prospettiva completamente diversi, sappiamo che il pastificio Defilippis è radicato in questo territorio dal 1872. Allora le chiedo quanto sia importante per te, Luigi, questo legame con la tradizione.

LL

Certamente. Il Pastificio Defilippis nasce infatti nel 1872 per volontà della cuoca della famiglia Savoia, che aprì un laboratorio in via Lagrange, 39 dove ancora oggi si trova la sede storica dell’azienda. Poi, andando avanti nel tempo, la famiglia Defilippis è salita a bordo e ha gestito il negozio fino al dopoguerra. La famiglia Damilano è arrivata nel 2008 e ha portato avanti le tradizioni iniziate più di cento anni prima, portando avanti anche l’innovazione di prodotto e di lavorazione che si protraeva da anni. Infine, nell’ultimo anno abbiamo incontrato questa pandemia che ha chiaramente colpito in modo molto significativo il settore della ristorazione. Così, anche il pastificio De Filippis ha dovuto adeguarsi ai tempi: ora offre un servizio di consegna a domicilio, il cosiddetto servizio ‘Express’, che porta i piatti caldi delle nostre cucine direttamente nelle case dei torinesi.

Abbiamo sentito entrambi i nostri ospiti menzionare la situazione particolarmente memorabile causata dalla pandemia, che va avanti da un anno. In due modi completamente diversi sono stati fortemente influenzati dal suo impatto. Quindi chiederò a Emilio di essere un po ‘più specifico su come la Fondazione Molinette ha sostenuto la città durante la pandemia e in quali progetti futuri sarà coinvolta.

EH

L’impegno della Fondazione è proprio in prima linea. Abbiamo un progetto insieme all’ospedale che ha già avuto un impatto enorme, perché ha permesso all’ospedale di acquistare tutta una serie di dispositivi di protezione individuale per aiutare i medici a combattere il virus rimanendo isolati: respiratori, maschere, tute ecc. In pochissimo tempo siamo stati in grado di raccogliere una cifra molto significativa. Ciò a dimostrazione non solo dell’importante legame con il territorio, ma anche della rapidità con cui torinesi e piemontesi sono in grado di rispondere a un’emergenza come una pandemia. In questo momento particolare, è evidente che il rapporto con l’ospedale da parte della Fondazione è speciale. L’aiuto della Fondazione è uno dei tanti strumenti a cui un ospedale può attingere per fornire una migliore assistenza al pubblico facendo tutto il possibile per limitare il tragico impatto della pandemia. Tanti anche i progetti futuri per rafforzare il trasferimento tecnologico in ambito biomedicale: pensiamo che l’esperienza dell’emergenza ci abbia reso più chiaro quanto sia importante investire in ricerca e infrastrutture biomediche, oltre che in progetti d’avanguardia e in una cura migliore. Penso che sia il sogno della Fondazione, ma ovviamente la realtà è che è di grande importanza per tutti.

Il professor Hirsch ha espresso un ottimismo moderato ma consapevole. Quindi chiederò a Luigi come l’ottimismo per il futuro può tradursi nel suo campo. Quali sono i progetti in merito, come il turismo, il commercio internazionale e qualche forma di ripresa nel suo settore?

LL

Aver ascoltato le parole del Professore è certamente incoraggiante per tutti noi. Fino a un anno fa avevamo una Torino piena di turisti stranieri, una presenza che nel corso di un anno si è annientata; quindi è ovvio che abbiamo attraversato un periodo terribilmente difficile. La speranza, infatti, è che con la distribuzione dei vaccini si possa ritrovare una presenza importante in città. Ricorda inoltre che nel 2021 le finali ATP saranno a Torino, che sarà un evento mondiale. Ci aspettiamo davvero una presenza importante di persone qualcosa che noi, insieme ad altre aziende, vorremmo vedere. Crediamo fortemente in questa ripresa.

Quindi chiederò a Emilio perché ha scelto di entrare a far parte di Exclusive Brands Torino come partner di beneficenza.

EH

La ricerca biomedica è una specializzazione di eccellenza in questo territorio. Basti pensare che da Torino sono usciti quattro premi Nobel per la medicina, a cominciare da Camillo Dal Golgi di inizio Novecento fino a Rita Levi Montalcini, che tutti ricordiamo. In mezzo c’erano anche Salvatore Luria e Renato Dulbecco: hanno studiato tutti a Torino e poi hanno dato il massimo lavorando in laboratori all’estero. Cerchiamo ancora di mantenere questo livello di eccellenza – per il futuro vogliamo creare una rete di iniziative di ricerca biomedica a Torino, la nostra città che ha radici così prestigiose e straordinariamente importanti su scala globale. Stiamo avviando progetti a sostegno della ricerca di eccellenza; sicuramente presto vedremo la Fondazione impegnata a sostenere i migliori ricercatori del settore. Speriamo anche di vedere presto queste applicazioni nel settore delle biotecnologie.

Vorrei anche chiedere a Luigi perché ha scelto di far parte di un network come Exclusive Brands Torino e quale vantaggio potrebbe esserci per l’eccellenza della sua attività.

LL

Far parte di questa rete di aziende è sicuramente importante per noi; come pastificio, la Defilippis fa già parte di una rete di aziende del nostro gruppo. Il gruppo Damilano ha un’azienda di acque minerali, un’azienda che produce vino di qualità, come il Barolo, un’azienda di distribuzione di bevande e, ovviamente, un settore della ristorazione. Quindi già all’interno del nostro gruppo siamo abituati a lavorare in sinergia all’interno di una rete; siamo certamente qualificati a tutti gli effetti per partecipare alla rete di imprese EBT perché le partecipanti sono aziende leader nel panorama torinese e piemontese; quindi per l’azienda pastaia Defilippis essere annoverata tra i suoi partecipanti – con la sua storia più che centenaria – è motivo di orgoglio.

Ringrazio i miei due ospiti, perché ci hanno illustrato – da due punti di vista completamente diversi – come la sinergia con le eccellenze del territorio sia sempre il terreno fertile per lo sviluppo e la crescita di domani. Grazie ancora.